Cammino sinodale delle Chiese in Italia: prima Assemblea nazionale

Dal 15 al 17 novembre si ritroveranno a Roma oltre mille delegati e vescovi per l'ultimo tratto del Cammino sinodale nazionale

Anche la diocesi di Nola prenderà parte alla Prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, una delle tappe della fase profetica del Cammino sinodale nazionale, in programma a Roma dal 15 al 17 novembre. Nella Basilica di San Paolo fuori le mura si ritroveranno oltre mille delegati e vescovi per confrontarsi sui Lineamenti, il testo che raccoglie i risultati finora raggiunti e propone alcune traiettorie pratiche.

“Fase profetica”: ultimo tratto del Cammino sinodale nazionale

Secondo quanto stabilito dal Regolamento (disponibile, insieme a tutti i materiali, sul sitohttps://camminosinodale.chiesacattolica.it/), partecipano all’Assemblea i vescovi, i referenti diocesani (in proporzione al numero di abitanti della Diocesi), i componenti del comitato del Cammino sinodale, i direttori degli Uffici e Servizi della Segreteria Generale della Cei, alcuni esperti e invitati.

Delegati per la diocesi di Nola, oltre al vescovo diocesano, monsignor Francesco Marino, sono: il rettore del Seminario vescovile di Nola, monsignor Francesco Iannone, il segretario del Consiglio pastorale diocesano e membro della presidenza diocesana di Ac, Nicola Sergianni, il direttore dell'Ufficio per le Comunicazioni sociali, Mariangela Parisi ov.

La prima Assemblea sinodale è chiamata a lavorare suiLineamenti per poi giungere alloStrumento di lavoro, in vista della seconda Assemblea sinodale in programma, sempre a Roma, dal 31 marzo al 4 aprile 2025.

Lineamenti si aprono con una lunga premessa che ripercorre le fasi “narrativa” e “sapienziale”, presentando i primi frutti della “fase profetica”, alla luce della visione ecclesiologica del Concilio Vaticano e della ricezione delle prospettive conciliari da parte del magistero petrino e delle Chiese in Italia. I capitoli si articolano attorno a tre nuclei: il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità. Il tutto nell’orizzonte missionario, nello stile della prossimità.

Il documento traccia le condizioni di possibilità perché le comunità ecclesiali siano più snelle, più missionarie e più accoglienti. In quest’orizzonte, si è delineata la necessità di operare sul terreno della cultura e dei linguaggi, nell’ambito dell’iniziazione cristiana e della formazione, sul versante della corresponsabilità e della trasparenza.

Il programma e i relatori che interverranno 

L’Assemblea si aprirà venerdì 15 novembre con gli interventi del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), e di Erica Tossani, della presidenza del Comitato nazionale del Cammino sinodale. La relazione principale è affidata a monsignor Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale. Sarà invece Pierpaolo Triani, della presidenza del Comitato a presentare le modalità di lavoro.

La giornata di sabato 16 sarà dedicata al confronto nei tavoli sinodali. Alle 15 è prevista laLectiosull’icona biblica a cura di don Dionisio Candido, responsabile dell’Apostolato Biblico della Cei, mentre alle 18:30 è in programma la Celebrazione dei Vespri e la Preghiera per le vittime di abusi. Domenica 17, dopo la presentazione dei lavori dei tavoli sinodali, il cardinale Zuppi e monsignor Castellucci concluderanno l’incontro, affidando quanto emerso alle Diocesi. Alle 12.30 si terrà la Celebrazione eucaristica.

«Il tema del Cammino sinodale – spiega monsignor Castellucci in uno dei video che accompagnano la preparazione dell’Assemblea - è l’orizzonte missionario nello stile della prossimità. Abbiamo vissuto tre anni di lavoro nelle Diocesi attorno alla parola ‘missione’: non si tratta di ritoccare meccanismi interni, di rivedere spazi e tempi, ma di rispondere a ciò che ci viene chiesto dalla società. Siamo in una società pluralista, in un tempo particolare, usciti dalla pandemia che lascia ancora degli strascichi, in un momento in cui le persone perdono la speranza. Noi cristiani dobbiamo rispondere a chi ci domanda ragione dalla speranza che è in noi».




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