Papa Francesco: «Sussidiarietà, solidarietà e giustizia contro il doloroso flagello della fame nel mondo»

Oggi, 16 ottobre, si celebra la Giornata mondiale dell'alimentazione istituita dall'Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura nel 1979. Il Santo Padre ha inviato un messaggio al direttore generale Qu Dongyu.

Papa Francesco ha inviato un messaggio al direttore generale della Fao (Organizzazione delle Nazione Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), Qu Dongyu, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione che si celebra oggi, 16 ottobre, giorno di nascita della Fao nel 1945. “Diritto al cibo per una vita e un futuro migliori”, il tema scelto per l'edizione 2024.

Il testo è stato letto da monsignor Fernando Chica Arellano, osservatore permanente della Santa Sede presso l'Organizzazione delle Nazione Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, nel corso del World Food Forum, lanciato nel 2021 dal Comitato giovanile della Fao con l'obiettivo di creare una piattaforma globale per disegnare un futuro alimentare migliore attraverso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Sconfiggere la fame è, infatti, uno dei diciassette punti (il numero due, Fame zero) dell'Agenda 2030, il piano di azione globale "per le persone, il Pianeta e la prosperità", approvato dall'Onu nel 2015. L’ultimo rapporto dal titolo “Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo” (Sofi), promosso da Fao, Ifad, Pam, Oms e Unicef e presentato lo scoro 24 luglio, segnala però che, rispetto al punto due, «il mondo è arretrato di 15 anni, precipitando a livelli di sottoalimentazione paragonabili a quelli del 2008-2009».

Papa Francesco: «Non possiamo dimenticare la dimensione sociale dell'atto di nustrirsi»

«La quarantaquattresima Giornata mondiale dell’alimentazione ci invita a riflettere sul diritto al cibo per una vita e un futuro migliori. Si tratta di una priorità, poiché soddisfa uno dei bisogni fondamentali dell’essere umano, cioè quello di nutrirsi per vivere secondo standard qualitativi e quantitativi adeguati, che garantiscano l’esistenza dignitosa della persona umana. Tuttavia, vediamo spesso che questo diritto viene minato e non applicato equamente, con le conseguenze dannose che ciò comporta. Nell’interesse di promuovere il diritto al cibo, la Fao propone vivamente di considerare una trasformazione dei sistemi alimentari che tenga conto della pluralità e della varietà di alimenti nutrienti, accessibili, sani e sostenibili come mezzo per raggiungere la sicurezza alimentare e diete sane per tutti. Per fare questo è necessario non dimenticare la dimensione sociale e culturale intrinseca all’atto di nutrirsi. A questo proposito, i leader politici ed economici a livello internazionale devono ascoltare le istanze di coloro che stanno alla base della catena alimentare, come i piccoli agricoltori, e delle formazioni sociali intermedie, come la famiglia, che sono direttamente coinvolte nell’alimentazione delle persone. Soluzioni energiche per affrontare e risolvere i problemi alimentari del nostro tempo richiedono che consideriamo i principi di sussidiarietà e di solidarietà come fondamenti dei nostri programmi e progetti di sviluppo, affinché ascoltando veramente i bisogni che vengono dal basso, dai lavoratori e dagli agricoltori, dei poveri e degli affamati e di coloro che vivono con difficoltà in aree rurali isolate. Gesù Cristo ci ha insegnato: "Tutto quello che vuoi che gli altri facciano per te, fallo per loro: questa è la Legge e i Profeti» (Mt 7,12)"», ha scritto il Santo Padre.

Anche la Dichiarazione universale dei diritti umani, all'articolo 27, ricorda che: «Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà». Eppure, 733 milioni di persone soffrono la fame nel mondo e oltre 2,8 miliardi di persone non possono permettersi una dieta sana.

«L’umanità, ferita da tante ingiustizie, esige con urgenza misure efficaci per condurre una vita migliore, agendo insieme animata dallo stesso spirito di fraternità e sapendo che questo pianeta che Dio ci ha donato deve essere un giardino aperto alla serena convivenza. Questo pensavo quando proponevo di considerare il paradigma dell’ecologia integrale, perché si tenga conto dei bisogni di ogni uomo e di tutti gli uomini, perché sia ​​tutelata la loro dignità nel rapporto con gli altri e in stretta connessione con la cura del creato. Solo se prendiamo l'ideale della giustizia come guida della nostra azione possiamo soddisfare i bisogni delle persone. Ciò richiede anche che ci lasciamo sfidare e commuovere dalla condizione dell’altro e che la solidarietà diventi la parte principale delle nostre decisioni. In questo modo, la tutela delle generazioni future andrà di pari passo con l’ascolto e l’agire in favore delle istanze delle generazioni presenti, attraverso un’alleanza intra e intergenerazionale che chiama tutti alla fraternità e dà un significato nuovo, più autentico, alla cooperazione internazionale, cooperazione che deve favorire questa Organizzazione e l’intero sistema multilaterale», ha aggiunto papa Francesco, aggiungendo che «in questo cammino, pieno di ostacoli e difficoltà, ma allo stesso tempo appassionante e pieno di sfide, la comunità internazionale avrà l'incoraggiamento della Santa Sede e della Chiesa cattolica, che non cessano di offrire il loro tenace contributo affinché tutti possano avere di cibo in quantità e qualità adeguate per sé e per le proprie famiglie, perché ogni persona possa condurre una vita dignitosa e perché sia ​​definitivamente sconfitto il doloroso flagello della miseria e della fame nel mondo. Con questi sentimenti e auguri, su tutti voi e su quanti lavorano per questa nobile causa, invoco la benedizione di Dio Onnipotente, che non si stanca mai di sostenere quanti hanno a cuore il bene dell'intera umanità».

Actionaid: in Italia aumenta la povertà alimentare

Secondo il quinto rapporto sulla povertà alimentare di ActionAid, “I numeri della povertà alimentare in Italia a partire dalle statistiche ufficiali” - che analizza la povertà alimentare nel Paese a partire dalla sua intensità, diffusione, distribuzione regionale, nel 2023 sono 4,9 milioni gli italiani che non hanno potuto permettersi un pasto completo ogni due giorni.

«La deprivazione alimentare materiale significa l’impossibilità di fare un pasto completo con carne, pollo, pesce o equivalente vegetariano almeno una volta ogni due giorni; quella sociale è il non potersi permettere di mangiare fuori casa con amici o parenti almeno una volta al mese - spiega ActionAid -. In Italia, tra il 2019 e il 2022, la deprivazione alimentare materiale era scesa dal 9,9% al 7,5%, mentre quella sociale dal 6,9% al 4,8%, un risultato a cui hanno contribuito le misure come il Reddito di cittadinanza introdotte a partire dal 2019. Tuttavia, nel 2023, la loro diffusione è aumentata di circa 1 punto percentuale, raggiungendo l'8,4% - 4,9 milioni di persone sopra i 16 anni - per la deprivazione materiale e per quella sociale il 5,8% - 2,9 milioni di italiani. Ciascuna voce sale di circa 500mila unità: nel 2022 erano stati infatti 4,37 milioni (il 7,5% della popolazione con almeno 16 anni di età) per la deprivazione materiale, mentre erano 2,4 milioni (4,8%) per quella sociale. Tale peggioramento riflette la crescente vulnerabilità delle famiglie italiane, aggravata dall'erosione del potere d'acquisto e dall'insufficienza delle politiche adottate per contrastare il fenomeno. L’Italia si trova ancora sotto la media europea: la Ue registra un’incidenza di deprivazione alimentare materiale pari al 9,5% e quella sociale del 7,8%».





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