La parrocchia di San Francesco di Paola di Scafati si prepara a vivere un momento di memoria e gratitudine in occasione del centesimo anniversario della nascita di monsignor Aniello Marano, che è stato punto di riferimento e padre dell’intera comunità: parroco “di ferro”, uomo di fede e di azione che ha segnato profondamente la storia della città e della parrocchia scafatese.
Uomo di forte fede, ha guidato la comunità con caparbietà e tenerezza
Le celebrazioni in sua memoria inizieranno lunedì 21 ottobre con un omaggio musicale presso il teatro San Francesco, intitolato “Enrico Caruso: analisi di una leggenda”. Un evento che unisce arte e memoria, riflettendo la passione di monsignor Marano per la musica e la cultura. A seguire, dal 22 al 27 ottobre, sarà allestita la mostra fotografica “100 volte Monsignore” presso la sede storica dell’Agesci, che raccoglierà immagini e testimonianze della sua vita. Infine, il 23 ottobre, giorno del centenario della nascita di monsignor Aniello Marano, alle 10,30 ci sarà una Celebrazione eucaristica presso il cimitero di Scafati e in serata, alle 19:30 nella chiesa di San Francesco di Paola concelebreranno i parroci della città unitamente a don Aniello Tortora, vicario episcopale per la Carità e la Giustizia, già viceparroco di monsignor Marano.
«Con grande gioia annuncio le celebrazioni per il centesimo anniversario dalla nascita di monsignore – commenta il parroco don Peppino De Luca –. A dodici anni dalla sua scomparsa, il ricordo grato del parroco “di ferro” ci spinge a guardare alle radici della nostra comunità per essere sempre capaci di uno sguardo di speranza sul domani, con caparbietà e tenerezza, così come don Aniello ci ha insegnato».
Il nome di monsignor Marano resta indissolubilmente legato alla storia di Scafati e alla vita della comunità parrocchiale del Santo di Paola. Questo momento è un segno tangibile di riconoscenza per quanto, con passione e intelligenza, monsignor Marano ha sognato e compiuto. Uomo di grande visione, ha dedicato la sua vita a tessere dialoghi, promuovendo la carità e incoraggiando la ricerca del bello nella musica e nell’arte.
«Ma nel cuore della comunità – prosegue don Peppino De Luca – resta la sua passione per la formazione di intere generazioni di ragazzi, gli scout prima di tutto (chiamati da tutti “i ragazzi di don Aniello”); la sua vicinanza ai lavoratori e alle famiglie, anche grazie al consultorio da lui fondato, e ricordiamo il suo impegno per l’U.A.L.S.I. E poi c’è il suo più grande sogno: la realizzazione del tempio nuovo di San Francesco, un sogno che ha perseguito con tenacia e con passione, nonostante le difficoltà e le umiliazioni. Scafati e don Aniello sono un unico volto, un’unica storia. Il nostro è un rendimento di grazie al Signore. Monsignor Marano è stato un uomo di fede fino all’ultimo respiro, manifestando il suo sì alla fede della Chiesa. Ha cercato e amato l’umanità. Ha visto crescere e allargarsi la sua famiglia parrocchiale. Ed oggi ancora gli diciamo grazie e chiediamo ancora una volta di benedirci e portarci nel suo cuore che è diventato uno con il cuore di Cristo».