Questa mattina, presso la Cattedrale di Nola, il vescovo Francesco Marino ha presieduto la Santa Messa per la Solennità di Maria SS. Madre di Dio.
«"Dio abbia pietà di noi e ci benedica". Questo il ritornello del Salmo che abbiamo ascoltato e pregato. Dio benedice. Anche il popolo benedice. C'è un circolo vitale nella reciproca benedizione di Dio al popolo e del popolo a Dio. Ed è in questo circolo di grazia che noi viviamo come Chiesa questo primo giorno dell'anno dedicato a Maria, Madre di Dio», ha detto monsignor Marino durante l'omelia.
Chiamati a benedire: alcuni passaggi dell'omelia del vescovo di Nola per la Solennità di Maria SS. Madre di Dio
«Mi piace rinnovare, con la ripetizione delle parole affidate a Mosè nella Prima lettura, perché le consegnasse ad Aronne, la benedizione di Dio su noi tutti, comunità civile ed ecclesiale insieme: "Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò”. Sono parole ricche ed evocative di Grazia, dell'opera trasformate di Dio in mezzo al suo popolo, che acquistano maggiore trasparenza e rilevanza nel contemplare, oggi, la nascita di Gesù, nella maternità di Maria: "Dio abbia pietà di noi e ci benedica". Questo il ritornello del Salmo che abbiamo ascoltato e pregato. Dio benedice. Anche il popolo benedice. C'è un circolo vitale nella reciproca benedizione di Dio al popolo e del popolo a Dio. Ed è in questo circolo di grazia che noi viviamo come Chiesa questo primo giorno dell'anno dedicato a Maria, Madre di Dio.
La benedizione di Dio ci rinnova, crea dicendo e anche la nostra benedizione deve essere creativa di bene, rinnovando le nostre relazioni civili e ecclesiali.
Carissimi, la parola di Dio ascoltata ci ricorda però anche che questo è possibile solo se sappiamo guardare il volto di Dio: preghiamo che la nostra benedizione discenda dalla contemplazione del volto di Dio che, attraverso il nostro agire, può squarciare il buio del mondo.
Pensiamo ai drammi che l'umanità vive: Gesù è pace, dice San Paolo, perché in lui si avvera la comunione tra Dio e il mondo. Se noi preghiamo per la pace - e oggi ricorre la Giornata mondiale della pace - ancora di più siamo chiamati ad essere operatori di pace, in ogni responsabilità che abbiamo nel quotidiano. È bello pensare che tutto questo possa scaturire dalla contemplazione del volto di Dio che è padre di amore e misericordia perché, nella nascita di Gesù, ci riconosciamo come suoi figli.
Con devozione affidiamo a Maria, Madre di Cristo tutta l'umanità perché ci sia pace, perché ciascuno di noi, nel riconoscersi figlio di Dio sia operatore di pace».