Le Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù della diocesi di Nola - conosciute come Suore della Pace - stanno vivendo mesi di intesa gioia per le importanti ricorrenze che si apprestano a celebrare: ottantotto anni di presenza a Nola e cinquanta dall’inaugurazione della nuova sede della Scuola primaria e dell’infanzia “Margherita Remotti”, in via Amilcare Boccio.
Piccole figlie del Sacro Cuore di Gesù: cento anni fa la fondazione
Le due importanti ricorrenze cadono nell’anno giubilare per l’intera Congregazione, fondata il 25 marzo del 1924 ad opera del sacerdote don Amilcare Boccio: giorno definito dallo stesso fondatore “giorno dei giorni” nel quale quattro giovani, tra cui Guglielmina Remotti, “prima colonna” della Congregazione, si consacrano al Sacro Cuore.
Nella diocesi di Nola la presenza fino agli anni ’90 la presenza delle Piccole Figlie del Sacro Cuore era ben più corposa. A Nola - nel Seminario vescovile, al sanatorio, presso la ex Clinica del Giglio, a Casa Pace, prima in via Remondini poi in via Boccio - a Visciano, Casamarciano e a Gargani, frazione di Roccarainola.
«Nola è stata sempre vista come “la missione” italiana della Congregazione, la nostra “prima missione” la definiva madre Guglielmina Remotti nel gennaio del 1935 - ha raccontato a inDialogo suor Paola Della Gala, dal 2011 direttrice della Scuola -. Mi piace riportarvi le sue parole che traducono l’amore da sempre nutrito per questa città: "È una delicatezza di Gesù l’averci affidato per prima una missione nella terra più incantevole di Italia, Nola. Il cielo è più bello, l’aria più dolce, dove anche in questa stagione è tutto un verde e oro di aranci e di limoni… Pregate! È il primo passo: coraggio!". E a Nola il nostro fondatore era stato chiamato dal vescovo Egisto Melchiori che in Seminario aveva raccolto un gruppo di signorine che nutrivano il desiderio di consacrarsi al Signore. Alle nostre prime sorelle, monsignor Melchiori ne affidò la formazione umana e spirituale: divennero poi le prime Piccole Figlie del Sacro Cuore di Nola».
Per i tre importanti traguardi, le Piccole Figlie del Sacro Cuore hanno reso grazie al Signore, lo scorso 26 novembre, con la Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Nola, Francesco Marino, presso la Cappella della Scuola, accanto alla sede nolana della Congregazione, Casa Pace.
Cristo non regna come i re di questi mondo - ha ricordato il vescovo Francesco Marino durante l'omelia -. Lui è l'ecce homo davanti a Pilato: nell'impotenza più estrema Gesù afferma qual è il suo regno. Gesù ha sempre rifiutato la confusione tra regno mondano e spirituale: il suo regno è regno d'amore. E la Chiesa stessa è segno di questo regno che va sviluppandosi. Dobbiamo convertirci a questo modo di regnare che è divino e si rivelerà alla fine dei tempi, per regnare, come Cristo, dalla croce. Sono felice di celebrare la Solennità di Cristo Re dell'Universo, oggi, qui, in questa comunità religiosa, alla presenza della madre vicaria: le Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù ci ricordano che il Regno di Cristo è amore; nel loro nome, nel loro dirsi "piccole figlie" ci ricordano che è nella piccolezza che si rivela la santità di Dio. E noi siamo chiamati alla piccolezza per essere totalmente assorbiti da Dio. Questo è il nostro destino finale, che non significa essere annientati ma esaltati in Dio, nella dignità e libertà di ciascuno».
Don Amilcare Boccio, il fondatore: scelse di vivere per amare Cristo
Amilcare Agostino Boccio nasce a Sale (Al) il 12 marzo 1891, primogenito di una famiglia di modeste condizioni. Il padre Angelo - si legge sul sito della Congregazione delle Piccole Figlie del Sacro Cuore - è fabbro ferraio, persona dolce, serena, ottimista, modello di fortezza e di sacrificio. La mamma, Giuseppina Pasino, è filatrice di seta, donna forte e decisa, di fede viva e ardente. Da lei, il piccolo Boccio impara a confidare nel Sacro Cuore e in Maria, ad adorare l’eucaristia e a stimare i sacerdoti; ancora fanciullo, serve talvolta la Messa a san Luigi Orione, il quale, parlando del Sacro Cuore, ripete sovente: «Egli ha fame e sete d’amore!».
Queste parole suscitano nel cuore di don Boccio il desiderio di rispondere all’Amore: «Oh, Signore, potessi toglierti questa fame e questa sete!». Per questo il 2 dicembre 1902 entra nel seminario minore di Stazzano (diocesi di Tortona). Il 2 febbraio 1911, Amilcare Boccio, giovane seminarista, riceve quella che chiama la prima grande grazia. Cristo, «con una voce potente e un’azione trasformatrice», racconta nei suoi scritti, lo prende «totalmente sul suo Cuore». Egli risponde con un sì senza riserva e sacrifica la sua passione per la musica col motto: «Che io viva per amarti e per farti amare».
Il 5 luglio 1914 è ordinato sacerdote; l’anno successivo parte per il fronte come cappellano militare nella prima guerra mondiale. Ferito gravemente, è costretto a una lunga convalescenza durante la quale ha modo di leggere Storia di un’anima di san Teresa di Lisieux. Da questa lettura riceve una chiara luce sul progetto di Dio su di lui: dare vita a una famiglia religiosa che cooperi allo stabilirsi del regno di misericordia del Signore seguendo una via di fiducia, semplicità e amore.
Grazie alla collaborazione di una giovane salese, Guglielmina Remotti, divenuta poi la prima Madre, il 25 marzo 1924 ha inizio la Congregazione delle Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù, donne consacrate che vogliono vivere secondo lo spirito del carisma ricevuto dal loro fondatore.