La comunità parrocchiale di San Leonardo de Noblac in San Giuseppe Vesuviano è in festa: ricorre infatti proprio quest’oggi la memoria liturgica del santo patrono, abate ed eremita francese vissuto nel VI secolo dopo Cristo.
«San Leonardo è le testimonianza e l'esempio di come vivendo il Vangelo si diventa persone di grande spessore e di profonda umanità», ha evidenziato il vescovo Francesco Marino durante l'omelia nella Santa Messa di ieri, domenica 5 novembre.
San Leonardo de Noblac, la devozione a San Giuseppe Vesuviano
La devozione a San Leonardo de Noblac nel territorio sangiuseppese risale all’età moderna. «La prima testimonianza documentale sulla devozione a San Leonardo, in base ai documenti presenti nell’Archivio storico diocesano di Nola, è del 1533, quando in un testamento, Bernardino Guastaferro di Ottaviano dispose che “Nella Chiesa Madre di San Michele Arcangelo si costruisse una Cappella dedicata a San Leonardo, Sant’Antonio da Padova e Maria Santissima di Costantinopoli”. Sempre in documenti dell’Archivio diocesano compare menzionata per la prima volta nel 1561 la Chiesa di “San Leonardo e Sant’Ambrogio”, costruita nel 1560, conservando il titolo per entrambi i Santi fino almeno all’800, come si può osservare dalla tela storica parrocchiale di quell’epoca, che raffigura la Madonna con Bambino fra i Santi Leonardo e Ambrogio», racconta Romano Biondi, giovane dell’Azione cattolica della parrocchia di San Leonardo de Noblac.
La chiesa di San Leonardo in San Giuseppe vesuviano fu elevata a parrocchia il 6 giugno 1954, conservando il titolo di San Leonardo de Noblac, con festa liturgica il 6 novembre.
Ma perché i fedeli della parrocchia sangiuseppese sono così legati a San Leonardo?
«Diverse sono le caratteristiche forti della vita terrena di San Leonardo che legano i fedeli alla sua figura, prima fra tutte l’umiltà – spiega il parroco della comunità di San Leonardo de Noblac in San Giuseppe Vesuviano, don Felice Aquino -. Leonardo insegna alla Chiesa il senso di spogliarsi dell’uomo vecchio per rivestirsi dell’uomo nuovo; ha vissuto tutta la sua vita contemplativa in povertà, arricchendosi di una continua relazione con il Padre facendo esperienza della vita monastica scelta, arricchendo chiunque lo incontrava. Notevole caratteristica della sua vita, che spinge a guardare a lui in questo tempo sinodale è anche la “missionarietà”. Fu invitato infatti dalla sua guida, San Remigio di Reims, a evangelizzare i Franchi e ottenne dal re di liberare i “prigionieri ingiusti” che incontrava sul suo cammino, i quali al solo invocare il suo nome ottenevano prodigiosamente che le catene si spezzassero. Giovani Franchi evangelizzati, prigionieri liberati, ammalati che aveva guarito, iniziarono a stabilizzarsi intorno al monastero da lui costruito; si venne a creare così un piccolo villaggio denominato Nobiliacum, divenuto poi con il tempo l’attuale città di Saint Léonard de Noblat - racconta ancora don Aquino -. Oggi i fedeli della Comunità di San Leonardo, dunque, guardando alla sua vita, al suo esempio di contemplazione, al suo sostenere chi ne aveva bisogno, al suo liberare i prigionieri ingiusti, lo invocano come “contemplativo di Dio, sostegno degli oppressi, speranza dei carcerati” e ricorrono a lui per ottenere che “interceda per la liberazione da ogni male fisico e spirituale” e affinché possano con lui “contemplare il Volto Divino nell’eternità”».
Le tradizioni della Festa patronale
I festeggiamenti dedicati a San Leonardo, nel mondo, associano spesso il suo culto alle tradizioni locali. Anche la Comunità sangiuseppese di San Leonardo, dal 2007, anno della riapertura al culto della chiesa parrocchiale, arricchisce i festeggiamenti con le tradizioni locali, quali i "giochi senza catene" che, come spiega sempre Romano Biondi, «riprendono i giochi senza frontiera ma, diversi anni fa, si è deciso di cambiare il nome essendo San Leonardo il protettore dei carcerati. Vengono così organizzati giochi in cui i bambini possano sperimentare la bellezza della libertà». Il programma della festa prevede, poi, una serie di appuntamenti da quelli gastronomici e a quelli musicali.
Oltre alla tradizionale “Accensione del Quadro di San Leonardo”, tenutasi ieri, 5 novembre, che prevede lo svelamento dell'immagine del Santo patrono con l’accensione di una cornice di fuochi, si propongono:
- I “Giochi Senza Catene” , previsti sabato 11 e domenica 12 novembre: due giornate di giochi in cui i bambini verranno immersi nei tradizionali giochi storici come la corsa con i sacchi, il tiro alla fune, il palo di sapone, e altri giochi popolari.
- La Degustazione di prodotti tipici locali che viene allestita in zona Ceat, presso il palazzetto dello sport di Ottaviano, il 17 e 18 novembre;
- La Grande Festa della Tammorra, ormai giunta alla sua XVI Edizione, avrà luogo il 18 novembre nella serata di Degustazione di prodotti tipici.