La parrocchia di San Pietro Apostolo a Scafati ha voluto condividere con inDialogo il racconto dei primi passi lungo il cammino sinodale. Il contributo è a cura del diacono Pasquale Violante.
La partecipazione alla vita della nostra parrocchia è molto attiva. Il Cammino Sinodale è stato quindi da subito percepito come una grande opportunità per ripensare i metodi di annuncio del Vangelo. E si è accolta subito la proposta di un ripensamento che partisse dall’ascolto.
Dopo la nomina dei due referenti parrocchiali per il Cammino sinodale, che hanno spiegato al Consiglio pastorale i passi richiesti alle parrocchie dall’equipe diocesana sinodale, il Consiglio ha scelto di iniziare il cammino ascoltando gli studenti delle due scuole superiori presenti a Scafati, il liceo “Caccioppoli” e l’istituto tecnico “Pacinotti”. L’ascolto degli studenti del liceo si è avuto a maggio. È emersa un’immagine di Chiesa chiusa nelle sue posizioni, incapace di accompagnare i giovani, di attuare riforme significative e poca attenta ai bisogni delle persone. Prossimamente si avvierà anche l’ascolto degli studenti dell’istituto tecnico, che non è stato possibile a maggio.
Lo scorso 2 luglio, poi, il parroco ha convocato il Consiglio pastorale per vivere un tempo di verifica dell’anno concluso e di discernimento per il prosieguo del cammino parrocchiale. È
emersa la necessità di tenere un’assemblea parrocchiale, che si è svolta in tre tappe nei giorni 23, 30 settembre e 2 ottobre. Il titolo scelto per l’assemblea è stato «Sentire, immaginare e camminare».
Il primo giorno è stato dedicato al tema «Sentire come Chiesa». Il nostro parroco, don Luca Tufano, ci ha offerto una sua riflessione, evidenziando quanto sia importante condividere un comune sentire circa la crisi della fede, il primato dell’evangelizzazione, lo stile dell’ascolto, i percorsi di fede che mettono al centro la relazione con Gesù, per poi iniziare ai sacramenti. Il secondo giorno, ci si è quindi confrontati sul tema «Immaginare la Chiesa», sul pensare per dare forma a quelle cose che ancora non ci sono. Ci si è divisi in quattro gruppi (Caritas, catechisti, AC, Scout) e con il supporto di un facilitatore, si è adottato il metodo della conversazione spirituale, rispondendo alla domanda: «Come immagino la mia parrocchia e il mio gruppo nelle varie dimensioni proposte dal parroco e quali passi concreti sentiamo che ci chiede lo Spirito Santo per dare forma a ciò che si immagina?». Il «Camminare insieme» è stato invece al centro dell’ultima tappa con la condivisione dell’ascolto dei gruppi.
I quattro facilitatori hanno presentato quei piccoli passi con cui cominciare a camminare verso ciò che si è immaginato. È stato proposto di ascoltare le famiglie con il metodo della
conversazione spirituale per supportare i genitori nel loro cammino di fede e formarli ad essere guide spirituali dei propri figli. A questi incontri si inviterebbero fidanzati e sposi che chiedono i sacramenti, ma anche i genitori degli Scout e dei ragazzi di Ac. Si vorrebbe realizzare un accompagnamento permanente, umano e spirituale che vada oltre la celebrazione di un sacramento, puntando all’acquisizione di uno stile di vita cristiano, in divenire e mai raggiunto definitivamente. L’obiettivo è una parrocchia che non sia un’agenzia di servizi, ma una casa ospitale dove si dissetano i bisogni spirituali e di senso di ogni persona. Queste proposte saranno discusse dal Consiglio pastorale per decidere come concretizzarle nel cammino parrocchiale.
La comunità parrocchiale ha accolto con entusiasmo l’esperienza di sinodalità. Un entusiasmo che ha suscitato un rinnovato senso di responsabilità che guarda tanto alla cura della comunità stessa, quanto alla sua missione. Infatti da un lato ci si è ripromessi maggiore coinvolgimento verso una comunità considerata come casa, scelta per essere abitata con gioia, dall’altro è stata l’occasione per immaginare insieme nuove strade, attraverso cui essere sempre più a servizio di tutti.
