Calici in argento del XIX secolo, marmi pregiati del XVI secolo, e poi ancora vessilli, repertorio fotografico del centro storico cittadino, strumenti di comunicazione utilizzati per le
attività dell’Azione cattolica molto prima dell’avvento dell’era digitale.
Questo ed altro si trova ne “Le stanze della memoria”, area museale creata presso i locali della parrocchia Maria SS. Della Libera di San Vitaliano (Na), dedicata allo storico parroco don Gennaro Falcone, scomparso nel 2009.
Il percorso museale è stato inaugurato lo scorso sabato 10 settembre, alla presenza del vescovo di Nola, Francesco Marino, del sindaco, Pasquale Raimo e delle altre autorità cittadine. La cornice dell’evento è stata la festa del patrono San Vitaliano che cade tradizionalmente la seconda domenica di settembre.
«Quest’anno la nostra festa patronale – ha raccontato a inDialogo don Francesco Stanzione, parroco della comunità di Maria SS. Della Libera – si arricchisce di ulteriori significati. I festeggiamenti, infatti, si sovrappongono anche alla ripresa vera e propria, dopo i due anni di dispersione dovuta alle restrizioni della pandemia e al dolore che ha provocato il Covid. Per
questo ci siamo ritrovati per ricominciare ad essere comunità facendo le cose ordinarie ma anche straordinarie. In aggiunta, però, abbiamo voluto ultimare un discorso che avevamo iniziato due anni fa, in occasione del decennale della dipartita di don Gennaro Falcone. Così abbiamo realizzato “Le stanze della memoria” in memoria di don Falcone, parroco a San Vitaliano dal 1956 al 2002. Il luogo che abbiamo scelto – ha aggiunto don Stanzione – coincide con quello che era il cuore amministrativo della parrocchia: lì erano ubicati gli uffici parrocchiali fino a pochi anni fa. Il nostro desiderio era di ricordare don Gennaro ma soprattutto custodire il passato per entrare nel futuro con più consapevolezza e responsabilità».
La realizzazione de “Le stanze della memoria” è stata particolarmente curata dai membri della comunità parrocchiale Pasquale Pizzini, Teresa e Antonio Falcone.
