Nel cammino di iniziazione cristiana, «la celebrazione del Battesimo viene riconosciuta come la 'porta della fede', il cui valore essenziale può
essere recuperato, lungo la vita del cristiano, anche grazie alla costante visibilità del battistero, vero 'memoriale' del sacramento». Queste parole, tratte dalla Nota pastorale Cei L'adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica, sono state scelte dalla Parrocchia Santa Maria delle Grazie di Marigliano per la presentazione del nuovo allestimento del fonte battesimale, impreziosito dall’opera «Paraclitus» realizzata da Felice Spera, scultore e docente per Scultura lignea presso la Scuola di alta Formazione Restauro Maria Teresa Caiazzo di Salerno.
L’idea dell’opera nasce nel periodo del lockdown a seguito di un incontro tra il parroco don Lino D'Onofrio e l'artista: «Ringrazio don Lino - ha sottolineato Spera - che in me ha visto il buon artigiano: attraverso la resina ho voluto dare forma ad un messaggio spirituale e quindi univarsale». Collocata sulla parete di fondo della cappella del Battistero - datato al XVI secolo - la singolare tela rappresenta il dono dello Spirito che investe con la sua grazia la persona che chiede il sacramento del Battesimo e lo riceve. Su un telaio, realizzato con la resina, sono rappresentati i doni dello Spirito tenuti insieme da visibili cuciture che sono i talenti della singola persona. Emerge su tutto la figura dello Spirito nella simbolica della colomba e un taglio squarcia la tela permettendo la visibilità e la sonorità di un pelo d’acqua che rende vita alla scultura stessa.
Il «Paraclitus» è un’opera che si inserisce alla perfezione nei nostri giorni come ha spiegato don Lino: «È un’opera contemporanea fatta con materiale contemporaneo ossia la resina e con un rendimento particolare in modo da potersi armonizzare all’interno della nostra aula liturgica piena di tante opere meritevoli. Del bozzetto iniziale è rimasto soltanto la forma della colomba, poi tutto lentamente ha trovato compimento. Volevamo che si vedesse la struttura perché è dove lo Spirito va a porre la sua ricchezza e i suoi doni. Importante anche la struttura di installazione dove scorre l’acqua che quando ci sarà silenzio si sentirà così da suscitare il ricordo del battesimo».
Il nuovo allestimento è stato inaugurato ieri, alla presenza del vescovo Francesco Marino: «Quest’opera ha un forte significato religioso e spirituale - ha detto il vescovo - perché si trova nel luogo dove abbiamo ricevuto il dono della fede. L’espressione artistica ci rimanda alla dimensione affettiva oltre che simbolica perché è collocata nel Battistero dove siamo nati come figli di Dio». «Per la chiesa di Marigliano - ha aggiunto don Lino - significa la ripresa di questo luogo che da sempre è stato riconosciuto come un deposito d’arte ma non basta perchè c’è bisogno di un luogo dove l’arte riprende a vivere. L’inserimento di un’opera contemporanea serve a farci comprendere che non basta che altri ci abbiano lasciato un segno ma anche noi abbiamo la necessita attraverso i nostri linguaggi contemporanei di lasciare segni anche per il futuro. Quindi rendere viva qualcosa che deve uscire dal senso puramente museale oppure della semplice contemplazione estetica delle cose».
Il «Paraclitus» è il risultato di un incontro tra tra arte e fede. Don Lino chiarisce come sia possibile questo connubio: «L’aspetto religioso si sposa con il richiamo ai valori e all’essenza. La struttura dell’opera rappresenta lo Spirito, il Paraclito cioè 'soccorritore'. Lo spirito soccorre nella capacità di prendere la nostra struttura umana di cui c’è necessità e su questa costruire attraverso i doni del Signore la possibilità dell’uomo nuovo. Così viene fuori questa grande tela tenuta insieme da diversi pezzi perché diversi sono i doni dello Spirito in cui rimane la traccia dell’umano e per questo tutta l’impalcatura è in qualche punto visibile ma in questo c’è anche uno squarcio che arriva all’improvviso e travolge. Chi guarda potrà trovare dei passaggi nella propria vita o anche degli spunti di riflessione anche per la propria crescita cristiana».