Il posto che non vorremmo mai conoscere

Perché vedere l'ultimo film Paolo Genevose? Provate a leggere quanto scrive l'ospite di questa settimana, Domenico Iovane, cinefilo per curiosità

 

di Domenico Iovane

 

The place, il film di Paolo Genovese, dopo il successo internazionale di Perfetti Sconosciuti , trae spunto da una serie televisiva statunitense di grande suc­cesso The Booth at the End in cui la tag-line “Fin dove saresti disposto a spingerti per ottenere quello che vuoi?” è stata utilizzata per il promo del film. Di solito la storia cinematografica ci insegna che si passa dal film alla serie. Paolo Genovese fa il percorso inverso. La serie americana nasce per il web con una durata di dodici minuti a puntata. Una pochezza rispetto al capolavoro cinematografico del regista che con coraggio sfida e mette in crisi lo spettatore.

The Place non sembra un film "italiano". Già dal promo o dalla locandina ci si rende conto che è qualcosa di più. La vicenda potrebbe vivere ovunque. Sembra quasi nel corso del film di essere al teatro. La scena è sempre quella. Si può dibattere su una pochezza scenica. Ok. Allora se ti giochi tutto sulla parola, il testo deve essere all'altezza. E dico subito che nel film di Genovese lo è. Il filo conduttore della storia è un tale senza nome, seduto a un tavolo di un ristorante modesto, e riceve delle persone. È in grado di realizzare i loro desideri, ma c'è un prezzo da pagare. I dialoghi tra i nove personaggi e il nostro "tale", interpretato da uno straordinario Valerio Mastandrea, non sono mai scontati. I personaggi stessi hanno un' evoluzione così come dei crolli, intrecciandosi talvolta. Una suora, ad esempio, ha perso la fede, ebbene per ritrovarla dovrà avere un bambino. E così via. Ma chi è il "tale", seduto giorno e notte al tavolino di questo bar che apre e chiude continuamente un'agenda dove legge e scrive? È il diavolo? Un mistico inquietante? E' Dio? O semplicemente l'incarnazione della coscienza? Perchè si ostina a chiedere i dettagli delle azioni e scelte dei personaggi? Domande che continuamente ronzano nella testa dello spettatore durante il film con la speranza di trovare una risposta. Attenzione quindi al colpo di scena finale.

Il regista di Perfetti sconosciuti abbandona i toni da commedia del suo grande successo per avvicinarsi di più all'oscurità. E al mistero. The Place è' un film intimo che vuole raccontare l'anima delle persone, insomma vuole farci giudicare noi stessi. Guardare dentro di noi e capire la nostra parte oscura. Cosa saremmo disposti a fare in determinate condizioni?

 

 




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